- Amore, è tardi, vieni a dormire?
- Un momento, devo scrivere un post prima di coricarmi.
- Un post? Su quel vecchio blog? Non lo legge nessuno.
- Che importa, lo faccio per puro esercizio.
- Di che scriverai stasera?
- Non lo so, qualcosa mi verrà in mente come sempre. Ci vuole un momento di pazienza, di quiete, poi viene fuori un'idea dal nulla.
- Quindi aspetti?
- Sì.
- E per quanto?
- Ma dai, fammi pazientare un momento in silenzio.
- Che fai adesso? Aspetti?
- Silenzio! Hai sentito?
- Che cosa?
- Non lo so. All'improvviso mi viene il sospetto che qualcuno ci stia osservando.
- Hai sentito un rumore?
- Veramente no, però è come se avessi sentito qualcosa. Percepisco che non siamo qui soli.
- Allora chi c'è?
- Lo scrittore! Sì, sono sicuro che è lui. Guarda, scriverò una frase, ma sono convinto che lui sa prima di me cosa scriverò.
- "'Chi sei?', chiese lo scrittore".
- È incredibile! Ci sta parlando, vedi? Vuole fare conoscenza.
- Cosa gli rispondi?
- "Sono quello che scrive. E tu chi sei?"
- Ahaha, bella. Scommetto che si sente esposto adesso. Possiamo fargli delle domande incomode. Fallo parlare del suo scrivere che non è granché.
- Ci ha risposto: "Sono uno studente impegnatissimo della teoria della communicazione. Nel corso della mia ricerca spero di scoprire come i personaggi di un racconto communicano con il loro scrittore, soprattutto quando ci sono disturbi a uno scambio efficace per via di rumori, di mancato campo cellulare e circostanze del genere."
- Basta, adesso tocca a me. "E come sei sicuro che noi siamo i tuoi personaggi? Forse ci hai scambiati per quelli di un altro scrittore?"
- In realtà non si sa mai di certo chi è che sta parlando. "Scusa, dovevo scriverlo tra virgolette che non si sa mai chi sta parlando. Però è ovvio quando il personaggio non appartiene veramente al racconto. Figuratevi Don Abbondio oppure il cardinale Richelieu qui con noi, sarebbe fuori luogo."
- Perché quelli? Non conosci altro che l'Ottocento?
- No no, dicevo così per dire.
- Lo so che stai per dire. Che dovevi mettere di nuovo le virgolette.
- "Sì, però..."
- La tastiera ti dà fastidio.
- "Già". Già intendo. All'inferno le virgolette. E le virgole.
- Le mandi a quel paese?
- Certo.
- Quale girone?
- Ma smettila colla dantistica. È tardi. In più domani devo andare dal dantista.
- Dentista.
- In realtà si occupa di tutti e due.